giovedì 31 gennaio 2008

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

I paesi di questo Comune stanno cambiando aspetto rapidamente; anche abitudini ed usanze cambiano rapidamente. E’ tipico del nostro tempo. Non possiamo invocare il tempo passato, che non fu certo roseo come pensiamo di ricordarlo o come lo immaginiamo. Ma il mutamento che salta piu’ agli occhi e’ quello edilizio: mi riferisco alla nostra edilizia. Sorgono case con una rapidità impressionante, di conseguenza cambiano viste, scorci, panorami che davamo per scontati, come ci appartenessero. Case nuove, giardini nuovi vogliono dire vita nuova, ma, mi chiedo quello in atto è solo cambiamento o stravolgimento? I progettisti ed il Comune che concede l’edificabilità hanno una visuale ampia oppure no? Me lo chiedo perché nel vedere questi funghi di cemento, espressioni quali “salvaguardia dell’’ambiente , rispetto storico, conservazione dei beni culturali” mi sembrano decisamente contraddetti.
Tante case al posto di terreni, vigneti, boschetti, mi sembrano proprio uno stravolgimento ambientale. Mentre i centri dei paesi, pur adornati di bellissimi lampioni mi sembrano decisamente svuotati.
Siamo davvero tutti perplessi, eccetto gli interessati immagino. Tutta questa furia edilizia ricorda quella di un Veneto periferico dove i paesi non sono piu’ dei percorsi piacevoli, anzi si evitano: tutte zone anonime ed ormai senza identità. Non ha senso ripetere gli errori degli altri. Con programmi di continuo trasporto di polveri di calcare, con carico sui treni, probabile inceneritore ad Aviano, quando tutti pensavamo di stare in una zona residenziale, ci si chiede se questo è progresso o solo una triste speculazione.
Chi sceglie e decide e’ stato eletto da noi e non sembra dia segno di amore per il paese, ne prova di lungimiranza. Si ricorda che ogni località ha una sua propria particolarità. Da noi sono pietre, portoni, archi, “bocole” rifinite da pietre. Già vediamo che la trasformazione degli anni sessanta - sessanta non si sono ancora inserite nell’architettura spontanea, ne conformate anche dopo decenni. . Poca strada s’é fatta, se anche quelle nuove sono così anonime e destinate forse ad un traffico pesante, con capolinea la ns. amata Santa Lucia. Lion44

martedì 29 gennaio 2008

Dal Gazzettino di Pordenone del 29 gennaio 2008

Cava Val Longa, firme casa per casa
Budoia - Dopo il clamore dell'ultimo mese con i comitati e le assemblee pubbliche, a Budoia si chiede un chiarimento istituzionale per offrire nella sede più idonea le informazioni sugli sviluppi della situazione legata alla nuova cava Val Longa di Sarone e al paventato aumento del traffico pesante nei territorio di Budoia e Polcenigo. È l'assessore Davide Fregona che, a seguito dei movimenti sviluppatisi in paese, ha ritenuto di chiedere al sindaco Antonio Zambon la convocazione di una seduta del consiglio comunale: «Ho ritenuto di sollecitare il sindaco - spiega Fregona - il quale è stato d'accordo con l'idea di una nuova seduta del Consiglio perché dall'ordine del giorno del 19 dicembre è passato oltre un mese. Nel frattempo i comitati sorti da una parte spingono a riflessioni, ma creano anche un po' di disagio nella popolazione, che chiede chiarimenti a noi amministratori. Noi come giunta naturalmente siamo informati delle scelte assunte dal sindaco - spiega Fregona -, ma l'ordine del giorno è stato votato all'unanimità dall'intero consiglio comunale, che ha dato mandato al primo cittadino affinché potesse prendere i provvedimenti utili a evitare il passaggio del traffico pesante tanto temuto. Così è opportuno tornare davanti al consiglio e rendere conto di quanto fatto in questo periodo di tempo».
Intanto, mentre il sindaco di Budoia è ancora in attesa del parere dello studio legale per valutare la strada migliore da intraprendere, il comitato sta battendo a tappeto il paese, di casa in casa, per la raccolta delle firme, ormai attiva da giorni anche a Polcenigo. Convinti che il ricorso al Tar sia l'unica soluzione seria da adottare, dal comitato attendono con fiducia, di sapere qualcosa di ufficiale da parte del sindaco Zambon prima del 10 febbraio, ultimo giorno utile per presentare il ricorso al Tribunale amministrativo triestino. F.G.

sabato 26 gennaio 2008

Dal Messaggero di Pordenone del 24 gennaio 2008

Val Longa, si allarga il fronte del no.
BUDOIA. Il fronte del "no" al traffico pesante sull'asse viario Caneva-Santa Lucia di Budoia, si allarga. Con il comitato dei residenti si sono schierati i "Grillo boy" di Pordenone. L'alleanza promette scintille, soprattutto una cascata di firme sulla petizione, attivata per bloccare la delibera regionale (la numero 2863) che ha autorizzato, il 23 novembre dello scorso anno, il transito di 200 camion al giorno nella Pedemontana, dalla cava Val Longa di Caneva alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, senza allegare l'analisi di impatto ambientale.
"Saremo ospiti degli amici di Beppe Grillo, il 27 gennaio alle 20,30 nell'ex convento di San Francesco a Pordenone - affermano al Comitato dei Cittadini per Santa Lucia di Budoia - Gianluca Ceschiat, Loris Piva, Marco Zullo, Alessandro Zanolin, Enrico Mattiuzzi sono sensibili alla nostra campagna di difesa del territorio e si sono impegnati a raccogliere le firme sulla nostra petizione".
Intanto, la raccolta firme è stata attivata nel municipio, nella pizzeria Magiribà a Santa Lucia di Budoia, nel negozio di ottica Pedemontana in Piazza Umberto a Budoia, nella tabaccheria di Nives Dapas in piazza Vittorio Emanuele a Dardago e nell'edicola Minatelli in piazza Madonna a Polcenigo. "Continua la nostra lotta contro il passaggio degli autocarri - non mollano la presa, i residenti di Santa Lucia - Segnaliamo l'impegno del sindaco di Budoia, Antonio Zambon, e dei rappresentanti dell'opposizione Massimo Scusat e Giancarlo Bastianello. L'assessore all'ambiente di Polcenigo, Fabrizio Venier ha lodato pubblicamente l'iniziativa del nostro comitato. La petizione popolare contro la viabilità coagula forze politiche contrapposte che lavorano allo stesso obiettivo, con strategie partitiche diverse: sarà completata e consegnata al consiglio regionale del Friuli entro fine gennaio. Grazie al contributo di Egidio Santin, esponente del Carroccio, sono state raccolte numerose firme".
Ieri sera, intanto, la petizione ha aperto le porte all'asilo comunale di San Giovanni di Polcenigo. Il comitato"bipartisan" per la difesa della mobilità e della salute ambientale nella Pedemonata, ha altre inziative in cantiere. "Giù le mani dal nostro territorio" è l'ultimatum lanciato dai residenti alla Ragione. Chiara Benotti.

giovedì 24 gennaio 2008

Dal Gazzettino di Pordenone del 24 gennaio 2008

Petizioni e Tar per combattere la cava

Budoia - Fermento in pedemontana dopo le assemblee pubbliche dei giorni scorsi, quando è stato discusso il paventato aumento di traffico pesante nei territori comunali di Budoia e Polcenigo, a seguito dell'autorizzazione a una nuova cava a Caneva. Comitati di cittadini e partiti avviano raccolte di firme, mentre il sindaco di Budoia Antonio Zambon, forte del mandato ricevuto nell'ordine del giorno sull'argomento, votato all'unanimità dal consiglio comunale lo scorso dicembre, interessa uno studio legale, per valutare la possibilità di presentare ricorso al Tar.«Il termine per un eventuale ricorso - spiega Zambon - è il 10 febbraio. Abbiamo consegnato tutta la documentazione in nostro possesso a un avvocato, che valuterà quali azioni di tutela possano essere avviate,per evitare danni alla salute dei cittadini. Siamo in attesa di ricevere le relazioni sulla Valutazione di impatto ambientale precedenti all'ultima, appena consegneremo questi documenti, lo studio legale darà il suo parere e procederemo per la strada migliore, per offrire tutela ai cittadini del nostro comune». Non è esclusa la possibilità di ricorrere al tribunale amministrativo, ma non è l'unica via che l'amministrazione budoiese intende percorrere. Intanto il comitato "cittadini Santa Lucia di Budoia", che riconosce l'impegno del sindaco budoiese e dei consiglieri di minoranza Giancarlo Bastianello e Massimo Scussat, ha avviato una petizione popolare contro l'aumento del traffico, e ha in serbo altre iniziative. «Martedì - spiegano - è stato fatto un incontro a Pordenone, con alcuni responsabili del gruppo "Amici di Beppe Grillo" che si sono impegnati a raccogliere con appositi moduli le firme necessarie. Alcuni componenti del comitato di Santa Lucia esporranno le loro preoccupazioni e i loro dubbi durante l'incontro degli amici di Beppe Grillo, il 27 alle 20.30 nell'ex convento di San Francesco a Pordenone. I punti di raccolta firme pedemontani sono a Santa Lucia di Budoia, nella pizzeria Magiribà, a Budoia in Comune e nel negozio Ottica Pedemontana, a Dardago nella rivendita tabacchi e giornali Dapas Nives e a Polcenigo nell'edicola libreria Minatelli. Non perde tempo nemmeno la Lega Nord, che scenderà in piazza domenica Polcenigo con il gruppo locale, «per raccogliere firme a sostegno della richiesta all'amministrazione comunale in favore della propria popolazione - spiegano - visto il dissenso e il malcontento generali sul transito e sulla "razionalizzazione" della viabilità comunale»."F.G.

domenica 13 gennaio 2008

Ecco il (probabile) percorso


Per rendere più immediatamente comprensibile il percorso che dovranno compiere i mezzi pesanti che partiranno dalla cava Val Longa per arrivare allo scalo ferroviario si Santa Lucia di Budoia, potete scaricare questa visione dal satellite dell'area interessata.


I mezzi pesanti passeranno nelle immediate vicinanze di aeree naturalisticamente importanti (Sorgenti Livenza, Gorgazzo, Colline di Budoia) e vicino a luoghi socialmente frequentati (Centro Sportivo di Budoia, Cimitero di Budoia).

Da notare inoltre che tra gli avamposti del centro abitato di Santa Lucia e lo scalo ferroviario intercorrerebbe una distanza non superiore a qualche decina di metri.