giovedì 13 marzo 2008

Concerto dell’ Ensemble l’Elastico a Santa Lucia

Domenica 16 marzo alle ore 17.30 presso la Chiesa di Santa Lucia di Budoia si terrà un concerto dell'Ensemble l'Elastico: l'opera è lo Stabat Mater di Pergolesi con quartetto d'archi.
Lo Stabat Mater è una Melodia Gregoriana strutturata in sequenza.
L'opera fù iniziata nel 1734 e completata nel 1736 e viene da sempre considerata il testamento spirituale di Pergolesi.

Diffondete la voce ad accorrete numerosi!
Grazie.

giovedì 28 febbraio 2008

Il nostro Mario scrive sul Gazzettino!

Sulla ghiaia un appello a Corona.

Avevo, tempo addietro, telefonato a Mauro Corona. Quella volta il suo telefono squillò parecchie volte a vuoto: tuu, tuu, tuu, tuu, fu l'unica risposta che ebbi, finquando una gentile voce di donna, registrata in segreteria telefonica, interruppe quel monotono soliloquio, pregandomi di richiamare o di lasciare un messaggio.
Ho avuto la fortuna di conosce Corona, o per meglio dire, di vederlo a Claut, paese da cui proviene mia moglie. Lo trovai in un bar del centro, con un braccio appoggiato stancamente al bancone di acciaio, mentre la mano destra sosteneva un bicchiere di buon vino rosso, ancora mezzo pieno o mezzo vuoto. Mi misi allora a osservarlo attentamente, su di lui circolavano voci che ormai si erano trasformate in vere leggende. Derivavano da un condensato di atteggiamenti, da vizi e virtù che potevano riassumersi in sentimenti, emozioni, sogni e fatti concreti. Una simpatica eccentricità si rispecchiava nella fama di sensibile e famoso scrittore di grido, ma anche nel suo atteggiamento burbero e scostante ma anche nel suo modo di vestirsi. Ma di lui si conoscevano anche la capacità e il coraggio nell'affrontare vette e rocce, apparentemente inviolabili, in scalate ardue e difficili, affrontate con il solo mezzo della forza delle braccia e della sua tenacia.
Una grinta che si sposa quasi al suo estro, alla sua geniale fantasia e alla sensibilità, che meglio esprime nel raccontare eventi della sua infanzia. Ma grande è nel contempo, la capacità di coinvolgere emotivamente i suoi lettori, allorché descrive la vita passata fra i monti, fra le amate piante di boschi che stanno scomparendo, come scompare con esse tutta l'umanità, perché natura e uomo sono univoci e indissolubili elementi, legati a un unico destino. Una natura vittima della bramosia umana, del suo incontrollato e incontrollabile desiderio di possesso, come se il controllo su di essa potesse diventare il controllo sull'universo e quindi sul creato.
Ho chiesto al telefono di Corona la sua partecipazione, un aiuto, un suo appoggio alla nostra lotta contro il perpetrarsi del nostro Vajont degli anni Tremila, il Vajont di una zona pedemontana, ove nel terzo millennio nuovi e più voraci squali del sistema imprenditoriale, se non si dovesse rispettare, più che le norme previste in materia ambientalista, il buon senso, potrebbero creare gravi danni ambientali, con conseguenze imprevedibili anche sulla salute dell'uomo.
Il monte Toc si è spostato più a valle e sta nuovamente e silenziosamente scivolando dopo 44 anni, lungo i pendii per raggiungere la scura massa liquida che già attende di sommergere nuovi ambienti e graziose abitazioni. Già c'è il pericolo che si crei una nuova diga, in una zona non molto distante da Erto, tonnellate di ghiaia potrebbero allora riversarsi senza controllo e, come vendetta della natura, sull'uomo sordo ai suoi richiami disperati, su un paese grazioso in cui la gente felice e operosa conduce la sua vita normalmente, portando come ogni giorno i figli all'asilo, lavorando nelle fabbriche adiacenti, gestendo la casa nelle attività quotidiane, ma ora con una velata preoccupazione nel cuore. Una malinconia dettata da dubbi atroci a cui non è stata data ancora alcuna risposta e chiarezza.
Mauro, parli del nuovo oro dell'era moderna, la ghiaia nel tuo caso e il materiale per fare cemento nel nostro. So perché scrivi proprio in questo momento, so perché non lo hai fatto quando avresti potuto farlo. Forse che la natura è figlia di madri diverse? O come sospetto sta diventando orfana di ambo i genitori. Oppure ognuno si è impossessato di un pezzo di natura da salvaguardare, facendolo proprio, come se fosse una battaglia da vincere e non una guerra da condurre unendo le forze.

Mario Fucile

Dal Gazzettino di Pordenone del 28 febbraio 2008

Traffico e cave, una nuova bretella autostradale

Caneva - Il problema legato al traffico dei mezzi pesanti prodotto dall'attività delle cave, contestualmente a quello della sicurezza per chi circola sulle strade, sembra essere arrivato a risoluzione. Il sindaco Mirto Monte ha fatto il punto, alla luce dell'ultimo incontro del consiglio provinciale.«Premetto che questo tema è da molto tempo sul tappeto - commenta - ma oggi c'è la necessità estrema di fare chiarezza, di definire un percorso, non solo politico ma anche pratico. Il nostro distretto minerario, come ha anche sottolineato recentemente Illy, è forse il più importante in regione. Ogni anno vengono scavati circa 400 mila metri cubi di inerte, che poi viene trasportato creando non pochi problemi, non solo sulle strade di Caneva, ma anche di Sacile. Fino a poco tempo fa questa problematica era stata trascurata, oggi invece, alla luce di un ingente finanziamento regionale, circa 16 milioni di euro, un passo importante è stato fatto».«Proprio in Consiglio Provinciale si è discusso di questo e su mia proposta, assieme ai sindaci di Polcenigo e Fontanafredda, è stato formulato un emendamento che propone di avviare uno studio approfondito sulla nuova viabilità da realizzare. Successivamente è stato accolto all'unanimità dal Consiglio. Il nuovo collegamento con la bretella autostradale, partirà dal comune di Fontanafredda, arriverà a Ranzano in zona industriale "La Croce", lungo la ferrovia proseguirà in comune di Polcenigo, per arrivare sino a Fiaschetti; sempre da Ranzano devierà sino a Budoia».E il sindaco conclude: «Questo è un primo passo nella direzione giusta; tutto il traffico pesante che dal bacino estrattivo di Sarone si riversa ora sulle strade comunali, poi sarà deviato su questa nuova arteria, così come quello che fra qualche anno percorrerà le strade di Budoia. Questo progetto, secondo me, per definirsi risolutivo anche del problema sicurezza, dovrà tener conto anche dei percorsi ciclabili che sia la Comunità montana che i comuni di Brugnera, Caneva, Sacile e Fontanafredda stanno elaborando in collaborazione. Nell'incontro che avremo venerdì a Sacile con l'assessore Sonego, cercheremo di fare il possibile affinché sia accelerata la fase progettuale, valutando anche l'ipotesi della linea ferroviaria che rappresenta sicuramente una risorsa importante».

mercoledì 27 febbraio 2008

Dal Gazzettino di Pordenone del 27 febbraio 2008


Amianto, assemblea sulla discarica.

Porcia - L'amministrazione comunale informa che stasera (alle 20.30) nell'auditorium "Diemoz" del Centro socio-assistenziale si terrà un'assemblea pubblica sulla discarica che sorge in località Croce Vial. Null'altro viene aggiunto nella laconica locandina che campeggia nelle bacheche comunali. Il riferimento è comunque alla prossima apertura (presso la ex cava Dell'Agnese) di una discarica per l'amianto (della capacità di 100mila metri cubi). Nel corso dell'incontro pubblico saranno date le informazioni utili allo smaltimento del famigerato eternit, oltre che resa nota la tipologia dell'impianto. L'impianto è osteggiato da oltre un migliaio di residenti della zona.
La discarica è già stata realizzata dalla General Beton di Cordignano (proprietaria dell'area e gestrice dell'impianto) ma non è ancora entrata in servizio. Ciò potrà avvenire solo dopo che la Regione avrà rilasciato la cosiddetta "Autorizzazione integrata ambientale" (Aia), provvedimento che autorizza l'esercizio. «Il decreto Aia non è stato ancora rilasciato» precisano dagli uffici preposti della Regione.
La ditta ha con largo anticipo informato la potenziale utenza. Infatti, nell'ultimo numero del semestrale "General Beton News" (uscito a ridosso di Natale) compare un articolo promozionale dal titolo "Lo smaltimento dell'amianto, in apertura nel Triveneto la prima discarica sicura e pulita". Nel testo si legge che "nel comune di Porcia è stato realizzato un centro di smaltimento per le lastre e per i rivestimenti in amianto, nel rispetto assoluto delle disposizioni legislative a salvaguardia dell'ambiente, in grado di offrire tutte le garanzie contro i rischi di inquinamento. Si tratta della prima discarica operante in Italia, con le caratteristiche previste dalla nuova legge in materia. È stata realizzata dalla General Beton Triveneta per consentire alle aziende che si occupano della bonifica dell'amianto di smaltire qui in Italia il materiale bonificato. Finora - si legge ancora - chi operava in questo settore doveva assumersi l'onere di costosi trasporti verso le discariche francesi, austriache o tedesche, in quanto le direttive europee richiedono che i manufatti che contengono amianto vengano smaltiti in appositi siti, espressamente attrezzati per evitare qualsiasi tipo di contaminazione, a salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini". In calce all'articolo sono aggiunti i recapiti telefonici (fisso e cellulare) dell'azienda per ottenere ulteriori informazioni.
Dario Furlan

Dal Gazzettino del 27 febbraio 2008


Internet in banda larga? In Friuli sarà così.

Partire subito - non appena ottenuta l'aggiudicazione ufficiale della licenza - con la realizzazione delle infrastrutture, da completarsi in tempi più che dimezzati (12 mesi) rispetto ai 30 previsti dal bando di gara; e poi, fare del Friuli Venezia Giulia un "bocchettone" di entrata e uscita anche per provider esteri e mettere in campo tutta una serie di servizi realizzati grazie a «importanti sinergie» e che consentiranno di «non limitarci a quello che è un puro e semplice wimax, ma arricchendolo con le altre frecce che abbiamo al nostro arco». Modesto Volpe, presidente di Assomax-Nettare, l'alleanza di 35 aziende installatrici e costruttrici nazionali di telecomunicazioni che si è aggiudicata per 680mila euro la licenza per le frequenze relative alla banda larga senza fili del Friuli Venezia Giulia, traccia già lo scenario in cui si muoverà non appena verrà ufficializzata l'assegnazione: «Dall'aggiudicazione ufficiale - spiega Volpe - che dovrà avvenire entro 7 giorni, avremo 30 giorni per versare i 680mila euro dovuti per la licenza; dopo quella scadenza, saremo gli aggiudicatari, salvo ricorsi».
- Lei si è detto soddisfatto per la cifra di aggiudicazione, dicendo che è inferiore alle vostre aspettative. La Regione Fvg ha invece spiegato il ritiro della propria controllata Mercurio dalla gara con il prezzo elevato raggiunto dall'asta... Chi ha ragione?
«Siamo due realtà diverse. Mercurio partecipava alla gara pensando ad un utilizzo del wimax solo per la Pubblica amministrazione. Noi possiamo contare su un mix Pubblico-privato. Abbiamo ampi spread per l'attività in Fvg che Mercurio non aveva. E quanto al prezzo di aggiudicazione, credo che abbiamo avuto un colpo di fortuna, perché forse nella tornata decisiva qualcuno non ha rilanciato pensando ci fossero ancora "pause"...».
- La tempistica per l'avvio del wimax?
«Essendo noi un'alleanza di installatori e costruttori nazionali operanti nel settore, potremo partire con la realizzazione infrastrutturale non appena ci sarà l'aggiudicazione ufficiale. E, non dovendo ricorrere ad appalti ma potendo fare tutto in proprio, essendo professionisti del settore che lavorano per i più grandi operatori, puntiamo a realizzare le infrastrutture nel giro di 12 mesi. Il ministero prevede che entro 30 mesi venga realizzata una copertura del 60\% del territorio per poter rimanere assegnatari della licenza. Noi non vogliamo limitarci al minimo... E in un tempo più breve».
- I programmi previsti dal vostro business plan?
«Preferisco non parlarne prima dell'aggiudicazione definitiva. Di certo il Fvg, regione di confine, con sbocco sul mare, offre molte opportunità. Guardando a Slovenia e Austria, ad esempio, penso che potrebbe essere un "bocchettone" di entrata e uscita...».
- Scendendo sul terreno della comunicazione...
«Penso che potremo magari partecipare come sponsor e con le nostre tecnologie alla Barcolana. Potrebbe essere una delle nostre prime iniziative, anche se è ancora tutto da vedere».

martedì 26 febbraio 2008

Da Punto Informatico del 26 febbraio 2008

Roma - Un altro blogger italiano finisce nei guai a causa di una denuncia per diffamazione, una denuncia non dovuta ad una propria esternazione quanto invece al fatto di aver riportato sul proprio blog una notizia con indicazione della fonte e link, notizia ritenuta diffamante. Il fatto di averla ripresa è stato sufficiente a far piombare su di lui una denuncia.Della vicenda ha parlato Simone Rodriguez sul suo blog, in cui spiega: "Stiamo parlando di un blog amatoriale come il mio ed il vostro. Un blog nato per passione (per la propria terra) e soprattutto per diletto. Insomma un blog incentrato sul confronto e la discussione e non certo sulla denuncia (che lasciamo alle testate giornalistiche)". La domanda è chiarissima: "Quando si parla di un blog amatoriale che riporta chiaramente che la notizia proviene da fonti esterne bisogna applicare le stesse rigide regole", le regole cioè applicate alle testate giornalistiche? "Eppure - osserva Rodriguez - sarebbe bastato chiedere al webmaster di rimuovere l'articolo".Il blogger denunciato gestiva il sito CinidiSicilia che ora in home page pubblica un sunto della propria vicenda, e solo quello: "(...) per questo il titolare del dominio è stato denunciato penalmente, per aver copiato ed incollato una notizia che a quanto pare risulta infondata e siccome abbiamo altro da fare nella vita per mandare avanti le nostre famiglie, ci troviamo costretti a chiudere tutto per non andare incontro ad ulteriori problemi".

I fatti li ha ricostruiti con Punto Informatico proprio il blogger denunciato. Racconta come nel settembre 2007 uscì "su molti siti Internet e probabilmente anche su qualche quotidiano locale (in totale sono una cinquantina i denunciati come me) una notizia riguardante casi di mala-sanità riscontrati dalla polizia in un policlinico siciliano. La notizia fu eclatante perché si parlava di topi morti e feti mal conservati, gli articoli riportavano riferimenti precisi a luoghi, forze dell'ordine e querelanti che avevano denunciato il fatto, con tanto di motivazioni, insomma tutto sembrava tranne che una notizia superficiale (ammesso che lo sia)"."Ingenuamente - spiega a PI - ho ritenuto opportuno copiare ed incollare, così come il suo autore l'ha pubblicata, la notizia sul mio blog con tanto di fonte riportata in basso e screenshot del sito al solo scopo di commentarla con gli amici. Due giorni fa, a cinque mesi dalla pubblicazione, ricevo una telefonata della polizia postale che mi chiede di presentarmi da loro, lo faccio immediatamente e vengo formalmente denunciato".Una questione bollente quella della responsabilità dei blogger, un ambito nel quale non manca chi chiede giri di vite ed interpretazioni restrittive delle attuali normative, ad esempio per far ricadere anche i blogger nell'alveo della legge sulla stampa.In questo caos normativo, e in assenza di una solida giurisprudenza che riporti il blogging ad un livello minimo di serenità, "l'unica cosa che ho potuto fare - racconta a PI il blogger denunciato - è stata quella di rilasciare una dichiarazione spontanea da allegare al protocollo che verrà inviato al magistrato dove ho tentato di spiegare la mia posizione, chiarendo che un blog non è una testata giornalistica, che non veniva aggiornato con alcuna periodicità, che la sua visibilità era pressoché nulla e che la fonte a cui ho fatto riferimento aveva sempre riportato notizie attendibili"."Al momento - prosegue - sono ancora scosso perché mi reputo una persona onestissima, lavoro per pagare le tasse perché ne pago parecchie (circa il 66%), non riesco a mentire nemmeno ad un bambino e mai mi sarei aspettato che potesse accadermi una cosa del genere, sicuramente sarò stato ingenuo, ma come me credo ce ne siano parecchi tra i blogger, per questo chiedo la diffusione di questa notizia, per quelli come me... non per me, io ormai posso solo mettermi nelle mani di avvocati e magistratura".I casi di blogger denunciati per diffamazione aumentano di continuo prefigurando un clima ostile alla libera espressione del pensiero sulla rete italiana. Una situazione che rischia di diventare esplosiva: sono ormai decine i blogger italiani che rischiano un processo per quanto hanno scritto o quanto qualcuno ha scritto nei commenti ai propri post, o per un link ritenuto diffamante. Una situazione fin qui sfuggita al Legislatore, spesso incapace di seguire con la dovuta attenzione i nodi critici dello sviluppo della Società dell'Informazione. Lasciare che siano normative interpretate in senso restrittivo e la scarsa conoscenza della rete a determinare magari in tribunale quali debbano essere i confini dei diritti degli utenti nell'era digitale - si dice da più parti in questi mesi - potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang oltreché una nuova imperdonabile leggerezza di chi abita la stanza dei bottoni.

lunedì 25 febbraio 2008

Dal Gazzetino di Pordenone del 24 febbraio 2008

Problema cava, la "secessione" di Santa Lucia

Budoia - "Secessione dei residenti di Santa Lucia di Budoia". La provocazione "scissionista" è stata lanciata nell'assemblea popolare dei cittadini due sera fa, e ha fatto il botto. Tutti delusi dall'analisi dei contenuti del ricorso al Tar presentato dall'amministrazione comunale di Budoia, avverso la delibera regionale numero 2863. Quella votata dalla Regione Friuli il 23 novembre scorso e che autorizza il traffico pesante sull'asse viario Caneva-stazione Santa Lucia.
"Verifichiamo con un sondaggio la possibilità di un rapporto più stabile con il Comune di Polcenigo - hanno proposto i "scissionisti" pronti alla difesa del territorio pedemontano dalle polveri sottili e dal rischio sicurezza. L'analisi del documento di ricorso al Tar ha evidenziato la corretta formulazione dei punti relativi ai vizi di forma della procedura amministrativa, che ha concluso temporaneamente l'iter progettuale. Non sono emersi però, come si sperava, elementi concreti che facciano sperare in una soluzione definitiva sull'ipotesi di utilizzo della stazione di Santa Lucia". Altra petizione in vista per la secessione? "Altre iniziative in vista - promettono i residenti -. La salvaguardia della salute e della qualità della vita sono una priorità che ci sta molto a cuore". Sta a cuore anche alla Provincia di Pordenone: la seduta consigliare di due sere fa nel palazzo di largo San Giorgio ha discusso la mozione presentata dal consigliere leghista Edouard Ballaman. In ballo, c'era la possibilità di fare retromarcia sull'approvazione concessa in prima istanza, alla delibera regionale numero 2863. "Un confronto fiume - ha fatto il report Egidio Santin, referente del Gruppo di Polcenigo presente con i delegati del Comitato di Santa Lucia di Budoia -. Il Sindaco di Fontanfredda Giovanni Baviera ha proposto di dirottare il traffico pesante che parte dalle cave di Caneva al casello di Ranzano". E' stato votato all'unanimità l'impegno a individuare un'opzione alternativa al percorso nella Pedemontana, per i tir che trasportano materiali di cava. "La decisione della Provincia e le 900 firme della petizione popolare raccolte sono determinanti - ha sottolineato Ballaman - La Regione dovrà tenere in considerazione le legittime richieste dei cittadini".