lunedì 25 febbraio 2008

Dal Gazzetino di Pordenone del 24 febbraio 2008

Problema cava, la "secessione" di Santa Lucia

Budoia - "Secessione dei residenti di Santa Lucia di Budoia". La provocazione "scissionista" è stata lanciata nell'assemblea popolare dei cittadini due sera fa, e ha fatto il botto. Tutti delusi dall'analisi dei contenuti del ricorso al Tar presentato dall'amministrazione comunale di Budoia, avverso la delibera regionale numero 2863. Quella votata dalla Regione Friuli il 23 novembre scorso e che autorizza il traffico pesante sull'asse viario Caneva-stazione Santa Lucia.
"Verifichiamo con un sondaggio la possibilità di un rapporto più stabile con il Comune di Polcenigo - hanno proposto i "scissionisti" pronti alla difesa del territorio pedemontano dalle polveri sottili e dal rischio sicurezza. L'analisi del documento di ricorso al Tar ha evidenziato la corretta formulazione dei punti relativi ai vizi di forma della procedura amministrativa, che ha concluso temporaneamente l'iter progettuale. Non sono emersi però, come si sperava, elementi concreti che facciano sperare in una soluzione definitiva sull'ipotesi di utilizzo della stazione di Santa Lucia". Altra petizione in vista per la secessione? "Altre iniziative in vista - promettono i residenti -. La salvaguardia della salute e della qualità della vita sono una priorità che ci sta molto a cuore". Sta a cuore anche alla Provincia di Pordenone: la seduta consigliare di due sere fa nel palazzo di largo San Giorgio ha discusso la mozione presentata dal consigliere leghista Edouard Ballaman. In ballo, c'era la possibilità di fare retromarcia sull'approvazione concessa in prima istanza, alla delibera regionale numero 2863. "Un confronto fiume - ha fatto il report Egidio Santin, referente del Gruppo di Polcenigo presente con i delegati del Comitato di Santa Lucia di Budoia -. Il Sindaco di Fontanfredda Giovanni Baviera ha proposto di dirottare il traffico pesante che parte dalle cave di Caneva al casello di Ranzano". E' stato votato all'unanimità l'impegno a individuare un'opzione alternativa al percorso nella Pedemontana, per i tir che trasportano materiali di cava. "La decisione della Provincia e le 900 firme della petizione popolare raccolte sono determinanti - ha sottolineato Ballaman - La Regione dovrà tenere in considerazione le legittime richieste dei cittadini".

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